MEDITAZIONI ATTIVE DI OSHO
Meditazioni Attive di OSHO
Secondo Osho, la meditazione va «oltre la mente», in uno stadio di totale presenza di sé nel quale raggiungere consapevolmente il silenzio interiore. Egli insistette sul fatto che la meditazione non può essere spiegata nè descritta in modo esaustivo, in quanto esperienza in cui la mente e ogni pensiero logico (tra cui il linguaggio) vengono trascesi. La pratica della meditazione Osho non comprende necessariamente pensieri spirituali o religiosi, e non può essere forzata con un atto di volontà, sebbene sia una disciplina, ma bisogna semplicemente che questo stato di «non mente» si manifesti spontaneamente. La maggior parte delle tecniche di meditazione, tra cui la meditazione Osho, si sviluppa attorno al concetto di consapevolezza. Più nello specifico, si parla di allenamento della consapevolezza. La consapevolezza non è sinonimo di concentrazione. Essere consapevole vuol dire essere in grado di notare ciò che, di norma, è fuori dalla nostra esperienza conscia. I dialoghi interni e i flussi dei nostri pensieri ci tengono lontani da molte esperienze e sensazioni di cui finiamo per non avere consapevolezza.
La meditazione Osho aiuta a cambiare la nostra usuale modalità di attenzione, allenandoci a essere maggiormente presenti. Un importante effetto secondario di questo processo è che la meditazione Osho consente di diventare più empatici, di entrare in maggiore sintonia con il prossimo.
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